martedì 1 ottobre 2013

Export Cina: manca poco alle nuove regole sui brevetti



Cina
Con decorrenza dal prossimo 1 maggio 2014, una ventata di brusche novità si abbatterà sui produttori internazionali che vendono i propri beni in Cina. 

Da tale data entrerà infatti in vigore la riforma del trademark, con regole che si preannunciano essere molto più rigide, a beneficio del mantenimento di un atteso livello di concorrenza interna ed esterna.

Ma andiamo con ordine. 
Il punto di partenza è drammatico: le Corti di Giustizia cinesi, nel solo 2012, hanno visto crescere del 46% il numero di vertenze sulle proprie scrivanie, relativamente al solo comparto della violazione dei brevetti. Un contesto che rischia di provocare conseguenze molto serie al valore della proprietà intellettuale locale, soprattutto ora che i produttori stranieri sembrano finalmente aver compreso quanto valga la pena "ideare prodotti cinesi per il mercato cinese", evitando di fruire della manodopera locale per i soli mercati esterni.

Stabilito quanto sopra, cerchiamo dunque di elencare quali siano le fondamentali novità in merito. 
Il testo di recente revisione ha innanzitutto aumentato di ben 6 volte il limite di compensazione nell'ipotesi di violazione di una marchio, conducendolo ad una soglia di circa 500 mila dollari. In contemporanea, il testo ha introdotto il divieto - che ricade sulle sole agenzie di brevetti e marchi - di accettare degli incarichi se sono a conoscenza che i propri clienti stanno procedendo a una registrazione dolosa o stanno violando altrui diritti. Le agenzie che non rispettano questa prescrizione saranno sanzionate e potrebbero vedere sospesa la propria attività.

Ma non solo: oltre a ciò che è già stato preannunciato, la nuova legge sembra offrire una maggiore e più incisiva protezione nei confronti dei marchi più famosi, concendendo ai legittimi titolari la possibilità di proibire la registrazione del proprio brand da parte di altri, o l'utilizzo di marchi simili (anche se non registrati).

Più nel dettaglio, il nuovo testo va inoltre a incidere sui termini di registrazione del marchio e sulla procedura da seguire, sul diritto di agire contro la registrazione di un marchio, sull'estensione della protezione degli stessi a imprese e privati e sull'informativa di settore.

Una positiva novità, ideata principalmente per i grandi produttori, ma della quale potrebbero trarre vantaggio anche le piccole imprese creative, sostenitrici da sempre del Made in Italy


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